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      Nè questo fu il solo incentivo che si diede all’ingegno e alla civiltà dei Siciliani, giacchè il governo persuaso che agiata e fiorente non può giammai essere una nazione, rispettosa d’altronde delle sacrosante ragioni delle altrui proprietà, se non quando veda colti e ridenti i suoi campi, prosperosa e solerte la sua industria, attivo ed esteso il suo commercio, invitava ora tutti gli agricoltori artieri e fabbricanti, non che tutti coloro che potevano influire con le loro cognizioni al sacro scopo della rurale e civile prosperità della patria, a presentare nella prima solenne esposizione che avea luogo nel 1834, per cura del real istituto d’incoraggiamento, le opere della loro mente, riscuotendone i corrispondenti premî in medaglie d’oro e d’argento, che servivano di sprone alle utili fatiche. Richiamava pertanto alla memoria le provvide misure di re Ferdinando in proposito emesse sin dal 1831; nelle quali fondando in Palermo l’istituto d’incoraggiamento, e le società economiche nelle capo-valli, avea regolate le anzidette esposizioni.
      Pensava intanto l’augusto principe di render più gaio e bello il piano del real palagio in Palermo. Era suo proponimento il livellare esattamente l’intero spazio dell’anzidetto piano, formandovi nel centro una villa semicircolare, quanto più deliziosa e svariata si potesse, situando nel centro di essa la statua del sovrano che voleasi a quest’oggetto a posta far costruire. Incaricò [831] adunque gli architetti Puglia e Raineri per eseguire sotto la direzione del marchese Tschudy comandante generale le armi, e del colonnello del genio cav.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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