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      La Sicilia riconoscente gli tributò allora i meritati encomî, esternandogli anche il desiderio di volere lasciar viva la memoria di tanta beneficenza sulle pagine della storia; e noi adempiendo quella volontà come meglio il possiamo, consagriamo, come abbiam fatto, queste poche parole al Ventimiglia, che se non altro diede esempî sublimi di carità e d’amore in un secolo ove spesso proclamasi moralismo, ma in fatto pochi assai sono quelli che dedicano le loro pingui facoltà in educamento dei fanciulli.
      Dicemmo poco innanzi dello stato industriale della città di Catania, e delle manifatture che egregiamente vi prosperavano; ora però volevasi trar profitto e vantaggio da tali lavori per mezzo d’un più esteso commercio, che poteasi facilmente ottenere colla costruzione d’un molo. L’intendente di quella provincia esprimendo i comuni voti rassegnò un tal progetto al luogotenente, destinando i fondi necessarî per siffatta interessantissima opera, la quale venne sovranamente approvata, e la costruzione del molo potè eseguirsi della lunghezza di ben [832] cinquanta canne, prendendo la spesa necessaria dalle onze ventimila che si trovavano raccolte per conto del fondo dello stato discusso comunale già assegnato per la formazione del porto; e supplendo al rimanente col successivo prodotto dello stesso fondo nel corso di cinque anni, quanto appunto s’estimava dover durare la formazione del molo anzidetto. L’esecuzione dell’opera poi fu data in appalto, e per maggiore agevolazione fu questo diviso in più porzioni; ma i disegni e le relazioni da seguirsi furono quelli già proposti dal capitan de Tommaso.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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