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      Il Laval poi considerava che l’intero capitale da assegnarsi in tale intrapresa era di once 40,000, quale somma la divideva in dugento azioni, onde agevolare maggiormente il progetto. L’esempio di lui d’estendere le società per azioni ad oggetti industriali o commerciali particolari, pare che esser debba imitato e meriti tutta l’attenzione dei nostri fabbricanti, e di tutti gli uomini industriosi e intraprendenti d’ogni classe. Le grandi compagnie anonime non possono occuparsi che d’affari grandi, semplici e speditivi; è sommamente difficile a corpi morali, amministrati da un gran numero di persone, il sorvegliare e dirigere da sè stessi fabbriche e manifatture che richiedono un occhio vigilante, una pronta esecuzione, [833] ed un’attenzione continua. All’incontro uomini intelligenti industriosi ed attivi spesso rimangono inoperosi per mancanza di capitali: non è sempre facile trovare chi voglia rischiare una grande somma di denaro in imprese di cui non conosce le particolarità; ma però si possono ben trovare cento persone che avendo fiducia e nell’impresa e nella persona che deve dirigerla, rischino una piccola parte di loro fortuna, consacrandola allo incremento dell’industria del paese ove nacquero. Seguì poscia a questo provvedimento l’ajuto dato dal governo al barone Michelangelo Colloti; il quale avendo stabilita una fabbrica di ferro in Castelbuono, avea domandato, onde prosperare la sua industria, delle agevolazioni. E S.A.R. impetrò dall’augusto fratello la grazia di potersi concedere al Collotti la somma di once mille e quattrocento, da restituirla ad once dugento annue, ed un premio annuale per soli tre anni di tarì quattro a quintale per tanta quantità di ferro preparato e messo in vendita dalla sua fabbrica, purchè in un anno superasse il lavoro di cinquecento quintali.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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