Prese pertanto dapprincipio con temporaneo carattere la cura del nostro governo, e fu primo pensiero il volger la sua attenzione sulla polizia delle strade, e sullo sgombramento dei mendici.
Pensava, per quanto riguarda il primo obbietto, che dalla nettezza in molta parte dipende la salubrità dell’aria e la pubblica salute, la quale se in ogni tempo vuol essere custodita, in quella contingenza più che mai necessaria riusciva, per li timori che il morbo micidiale d’Europa destava nei cuori d’ogni popolo, fosse o no civilizzato. Per la qual cosa venne a stabilire le norme più adatte a condurre al fine indicato, proibendo severamente che fosse lasciata in sulla pubblica strada mondiglia e sporcizia, o che altrimenti innanzi le porte delle case abitate si lasciasse con molta disonestà ammassar spazzatura od altro, dovendo aversi cura di espurgare ogni angolo della città, a qual uopo vennero destinate le carrette che passando diariamente per tutte le piazze ed i viottoli raccoglievano le immondizie per andarle a depositare lungi dall’abitato.
[836] Medesimamente per li mendici furon preposte delle persone a raccoglierli, onde torre da commiserevol vista quegli sventurati. Ed infatti per luogo di ricovero furono scelti i magazzini dello Spasimo, ove si prepararon comodità ed allogio ai medesimi. Il deputato soprintendente principe di Palagonia ebbe cura di loro, e questo deposito provvisorio, come venne chiamato, supplì agli altri stabilimenti di Palermo, i quali non potendo ricettare tutta la quantità degli accattoni, costringevano costoro ad andar ramingando e a riempir gli occhi della moltitudine di tristo ed orrido spettacolo.
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