Ed ecco come in breve per la strada regia da Palermo a Messina s’agevolarono le comunicazioni con Adernò e Minissale, e poscia colla stessa città di Catania, per mezzo di altre due strade trasversali che sorpassarono le cinquanta miglia, costruite a sole spese della medesima. Numerosi comuni situati sulla parte dell’Etna che guarda il mezzogiorno, [839] quasi inacessibili per la lava in cui giacevano, aprirono anche col mezzo di volontario impiego manuale alle opere, e con danaro procurato fra risparmî ed inviti, degli altri raggi di strade per l’anzidetta città di Catania. E Nicolosi, ultima abitazione piedimontana dell’Etna posta alla considerevole elevazione di 2128 piedi parigini, fu in breve sgombra dalle indomabili lave, e per un tratto di ben dodici miglia si formò una strada carrozzabile adatta alla comodità di quei viaggiatori e scienziati che concorrono a quel classico monte per osservarne gli stupendi fenomeni. Nè questo è tutto. Per attivare l’industria agraria nelle vaste e fertilissime pianure che giacciono a libeccio della città di Catania, che per la mancanza di opportune acque eran ridotte sterilissime, si venne dal Manganelli presentando un progetto basato sulle più sane teoriche dell’idraulica, mercè il quale siffatto essenzialissimo elemento poteva facilmente condursi in quelle campagne, arrecando il massimo de’ beni all’intera provincia. Il progetto venne poscia approvato, e la società economica si studiò allora di trovare il modo come equipartire la spesa ai proprietarî di terreni, onde non fosse molto onerosa individualmente, talchè potesse rimaner privo d’effetto il lodato vantaggio.
| |
Palermo Messina Adernò Minissale Catania Etna Catania Nicolosi Etna Catania Manganelli
|