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      S’eccettuarono però da questa norma le cariche di consultore, per le quali non fu fatta alcuna novità. Promiscue a’ Napolitani e Siciliani eransi già dichiarate le cariche di ministri consiglieri di stato, e di direttori delle reali segreterie, e per conseguenza tali rimasero. Si sciolsero inoltre le compagnie d’armi, ed invece la pubblica sicurezza interna dell’isola venne affidata alla gendarmeria a cavallo.
      Ma a’ più essenziali bisogni volgeva il re nostro sovrano le cure della mente; conciossiachè venuto nell’ottobre del 1838 in Sicilia, e visitati i luoghi in cui erano reclamati suoi efficaci provvedimenti, mostrò il maggior possibile impegno di migliorare lo stato dell’isola per quanto le circostanze il permettevano. Le strade pubbliche adunque, oggetto sempre di sommo interesse e per l’industria d’un paese, e pel vantaggio altresì dei governi, aveano in ogni tempo richiamato, come s’è visto antecedentemente nella presente storia, le sollecitudini dei nostri sovrani, i quali non aveano lasciato modo intentato onde poter giugnere con la massima sollecitudine a questo interessantissimo scopo. Noi infatti osservammo quanto per le opere pubbliche fosse stato disposto nel 1810, tempo in cui diverse somme impiegaronsi per la costruzione delle strade in Sicilia; che poi nel 1813 vennero aumentate insino ad once trentaseimila a carico dello stato. Vi fu allora qualche zelo su questo proposito, ma le cose rimasero nè più nè meno nel pristino stato, sicchè si può asserire essersi travagliato in quel tempo più nel far progetti, che nella effettuazione di essi: ma nel 1824 però la faccenda non andò come per l’addietro.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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