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      Erano in questo stato le cose quando il re Ferdinando contemplava nell’ottobre del 1838 la posizione infelicissima in cui gli ostacoli enunciati ci avean ridotti; e penetrato pertanto vivamente dalla vera e reale circostanza nella quale le opere pubbliche giacevano, volle con inudita munificenza portarvi [844] il più efficace rimedio. Per siffatta guisa egli venne disponendo che le strade che restavano a farsi in Sicilia tanto provinciali che comunali su’ fondi rispettivi delle provincie e dei comuni immantinente s’eseguissero; e perchè un tanto impulso non rimanesse privo d’effetto ordinava, che qualora alla costruzione delle opere mancassero mezzi, o per la sollecitudine e difficoltà non potessero essi sopperirvi prontamente, la finanza sarebbe disposta a contribuire dai regî fondi tutti quei soccorsi che v’abbisognassero. Con siffatti egregî provvedimenti, a’ quali altri ancora interessanti han seguito dietro, si è veduta prosperar grandemente la coltura e l’interno commercio di Sicilia, ed anzi non sarà tardi il compimento di quei voti da gran tempo proclamati, giacchè pare che un impulso lodevole e generoso a parte delle sovrane sollecitudini animasse anco i particolari, i quali volontariamente offrono i loro capitali per contribuire ad un’opera che formerà il sollievo delle loro famiglie, l’agiatezza d’uomini industriosi, e la prosperità del paese.
      Intanto come le strade andavansi compiendo, diligenze e vetture si costruivano, affin d’agevolare con sollecitudine e prestezza gli affari interni della Sicilia, rendendo il tragitto, pericoloso per lo addietro, piano ed agevole.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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