Per riguardo poi alla rettifica del catasto fondiario, S.M. ordinava che s’abrogassero le istruzioni emesse nel 1833, le quali avendo ricevute continue spiegazioni circa il modo di facilitare la esecuzione della rettifica anzidetta, subendo non lievi cangiamenti dettati dalla esperienza e dalle particolari condizioni delle cose, venivano ora a confondersi e rendersi complicate od oscure. Di tal guisa che novello regolamento messo in vigore più efficacemente concorse alla sollecita e pronta consecuzione d’un lavoro reclamato da ogni proprietario, e per mezzo del quale ricercandosi con maggior esattezza gli elementi delle valutazioni delle rispettive proprietà, venivano esse a stabilirsi con metodi e regole uniformi, allontanando gli arbitrî e le parzialità (2782).
In sul principio del seguente anno 1839 (e propriamente in marzo) partì alla volta di Napoli il nostro luogotenente generale duca di Laurenzana, lasciando in sua vece, a seconda della sovrana determinazione, il marchese de Tschudy comandante generale le armi in Sicilia, il quale quantunque esercitasse le incombenze della carica provvisoriamente, pure vi durò permanentemente, non essendo più ritornato il Laurenzana; e siccome non venne perciò menomamente turbato l’ordine della particolare amministrazione dell’isola già affidata ai luogotenenti generali, così noi riguardiamo il lodato marchese Tschudy come tutti gli altri che ressero colla cennata carica la Sicilia per mezzo di giurisdizioni analoghe.
Ma è mestieri nel discorrere degli avvenimenti del 1839, di trattenerci alquanto su d’un viaggio intrapreso dal celebre Vincenzo di Bartolo, il quale contribuì grandemente a far risplendere il nome della sua patria nella mercantil marina, e diede un impulso ai giovani siciliani a distinguersi in tal ramo, vantaggiando il commercio, capo essenzialissimo dell’opulenza e prosperità delle nazioni.
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