Nasceva quest’egregio marino in Ustica nel 1802, e presto abbandonò quell’isola per secondare la propria inclinazione, dandosi alla marineria. Così venne il di Bartolo in Palermo, e presto fu collocato nel nostro collegio nautico, onde conseguire le cognizioni necessarie a ben riuscire nella carriera alla quale ardentemente anelava. Così egli fece dappoi parecchi viaggi in Europa e nelle due Americhe, facendo pria da pilota e indi da capitano, nei quali dimostrò benissimo la tendenza e il genio particolare che lo contradistinguevano. Intanto venne egli eletto professore d’una delle cattedre del collegio anzidetto, ma vi dimorò assai poco, essendochè la natura lo chiamava ostinatamente sul mare, ove dovea cogliere rinomanza non poca. Era l’ottobre del 1838, e un brigantino nominato l’Elisa del signor Beniamino Ingham lasciava il porto di Palermo con scarso equipaggio di dodici marinai, dirigendosi per l’America affin di toccare la città di Boston; il legno trovavasi carico di generi diversi quando pervenuto nell’atlantico in sul cominciar di gennaro 1839, una furiosa tempesta talmente lo malmenò, che ebbe a risentirne danni gravissimi, oltre a quelli delle persone. Ciò non ostante coraggioso il di Bartolo proseguì il suo viaggio e in pochi giorni pervenne a Boston, sebbene malconcio e sdrucito avesse il suo brigantino; quì scaricando le merci si diede a risarcire il legno, ed in breve manifestando il pensiero di voler mettere ad esecuzione il suo disegno di viaggiare sino a Sumatra, isola dell’Asia situata al Sud della penisola di Malaga, affacendossi a premunire il legno di strumenti carte e libri che nell’atlantico settentrionale e meridionale e nell’oceano indiano ancora, mari a lui ed ai suoi sconosciuti ed ignorati, bene e confacentemente lo guidassero.
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