Veramente non è chi non vede quanto vantaggio risentisse il commercio da tanta intrapresa del di Bartolo, che sfiancato de’ mezzi opportuni, seppe così bene ed egregiamente condurre a termine un viaggio che avrebbe scoraggiato chiunque si fosse trovato nella sua posizione. Ma pur nondimeno bisogna confessare che una nave mercantile di Palermo nel 1789 mostrò, pria di qualunque altra, la reale bandiera nel Baltico, e nel mar nero anche nel 1799 la fece vedere palermitana nave. Legni siciliani furono l’Oreto col capitan Bonaventura Consiglio, e il Nettuno col capitan Pietro Cusimano, che approdarono nel 1818 e 1819 alle spiagge del nuovo mondo; dalla qual’epoca in poi si contarono sino al di Bartolo più di venti bastimenti che avesser fatto traffico cogli Stati Uniti. Onde si debbe argomentare che la marineria siciliana fu in ogni tempo distinta ed apprezzata fuori per l’intraprendimento ed il coraggio; sebbene dopo il di Bartolo il commercio delle Indie Orientali s’è grandemente esteso, nè vana supposizione è come per tanto esempio la Sicilia acquisti un giorno grande fama e dovizia per tal mezzo, chè il fatto ce ne porge agevole argomento. Possano i nostri compatriotti accendersi sempre più d’amore per la loro patria, onde non venir meno questa sì bella speranza che abbiamo concepita, giacchè lo schiuso sentiero accrescerà una gloria, di cui altre nazioni vanno tuttora prive!
      Per riguardo poi all’interno commercio tra il regno di Napoli e Sicilia, quantunque si fosse pensato d’agevolare le comunicazioni di questi reali dominî sin dal 1817 per mezzo de’ battelli a vapore, pur non di meno questi non si videro in molto uso che nel 1836 quando una real delegazione sotto la immediata dipendenza di S.M. ebbe più special cura di ciò. Questa società tenne a sua disposizione quattro navi a vapore; ed ogni individuo nazionale e straniero potè aggregare a siffatta società altre navi della stessa natura, o capitali per acquistarne e costruirne delle nuove.