Invero ciò non si saprebbe agevolmente comprendere, ma se vero è, come si suppone, bisogna confessare che le utili istituzioni non sempre progrediscono fra noi; ed è da dolerci che mentre nell’altra parte del regno lo acquisto de’ vapori va sempre crescendo, fra noi non solo non è aumentato, ma pericola quel solo che fu allora con molta solerzia, celerità, e patriottismo messo in vigore. Possa sempreppiù accendersi questo santo amore nel cuore dei Siciliani, onde le belle intraprese non restino infruttuose, mentre presso le altre nazioni si desidera non mai di proseguire felicemente in una data intrapresa, ma sibbene di cominciare. Ottime intenzioni di taluni vi sono, ma la generalità disavvezza allo spirito d’associazione, ch’è l’anima del commercio e dell’industria, è restia a porre per una pubblica utilità in circolazione i proprî capitali, e dall’altra parte vi sta una certa svogliatezza che presto fa abbandonare le cose con tanto impegno incominciate, giacchè si ha il ghiribizzo di voler un’istituzione più che perfetta appena essa sorge, mentre che in tutto vi vuol del tempo, e precisamente in queste faccende.
      Sin dal maggio del 1838 il governo avea autorizzata un’esposizione particolare per le opere di pittura scultura ed architettura, premiando con medaglie coloro che più fra gli altri si fosser distinti nella esecuzione delle medesime. Scorso un biennio rinnovavasi tale utilissima usanza che svegliava lo amore per le arti belle in Sicilia, già ricca in ogni tempo d’uomini egregî in siffatto genere di lavori; ma questa esposizione, comechè la seconda, era ben da riputarsi la più completa e più solida, perchè in quest’anno 1840 appunto furono aumentati i premî, e date le norme più fisse e permanenti onde regolarizzare questo interessante obbietto.