Quella festa campestre, a nissuna paragonabile certo, forse ripetuta in ogni anno, mostrerà solennemente a’ posteri come le buone opere si raccomandino da sè stesse, e che quanto per pubblico vantaggio si fa a caratteri indelebili scrive la storia nell’aurate sue pagine.
Contemporaneamente a questi lavori sulle paludi di Maredolce, altri su quelle della spiaggia di Mondello intraprendeansi, e compivansi in breve. Il livello del mare superiore a quello del terreno non potea agevolmente ricevere le acque che dalle diverse scaturigini correvano a quell’antico letto, mescolandosi colle sals’onde. Stagnavansi perciò, e stagnando producevano mali inconcepibili. Il re N.S. aveva osservato quell’inconveniente, e con opportuni ed ingegnosi metodi manifestati credè porvi riparo; nè s’ingannò, perchè il progetto meravigliosamente riuscì a togliere quelle mofetiche esalazioni; per li quali tanta malsania ne veniva. Esso consistette nel disporre un grand’argine per mezzo di scogli artifiziali in tutta quella linea del mare, che innoltrandosi verso terra potea disturbare ed anche distruggere nel loro corso i lavori; le acque poi diffuse per la pianura si raccolsero in canali, che convergendo in due punti, miser capo in acquedotti maggiori; e facendosi calcolo scientifico sul flusso e riflusso delle onde, s’ottenne con mirabile effetto, come s’era ben presentito, che le acque nei canali introdotte, salendo e gonfiandosi alquanto nella periodica elevazione del mare, rifluirono nel mare medesimo nel punto del suo abbassamento.
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Maredolce Mondello
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