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      Ma i proprietarî che tirano sempre al guadagno, anche a scapito della pubblica sussistenza, hanno spesso, per esimersi dalle accennate disposizioni, tenuto in serbo il grano, cosicchè n’è venuto sempre dalla scarsezza della circolazione del medesimo, l’aumento del prezzo desiderato dagli speculatori di siffatta derrata. Ad ovviare per conseguenza a questo inconveniente sarebbe necessario che s’impedisse l’estrazione in caso di penuria non per un solo anno, o per due, ma però più tempo, affinchè i proprietarî restassero delusi in quel loro artifizio, essendo il grano ripostato per parecchi anni facile ad infracidire e perdere di sua condizione. Questo effetto ancorchè tristo per allora distruggerebbe bene ed a proposito il monipolio di quegli sciagurati, che antepongono l’illimitato loro guadagno al bene pubblico.
      Per gli altri prodotti agrarî come il vino, l’olio, gli agrumi ec., è da considerare lo stesso, cioè che sebbene la coltura ne sia estesa in Sicilia, pure potrebbe essa agevolmente migliorarsi ed aumentarsi, qualora i nostri agricoltori si studiassero di trovare i modi di rendere coltivabili ed atti alla produzione quelle terre che gemono deserte [858] e squallide, ed ove la marra e la zappa sano finora assolutamente estranee a quella incolta gleba. Non dico perciò che i Siciliani amino meglio d’abbandonare le campagne, invece d’attivarsi al lavoro, standosene oziosi, ed aspettando che la natura operi solo da sè, ma voglio inferirne che qualora essi non si studiino ad apprendere i modi più facili e più opportuni per riuscire con profitto alla coltura delle nostre campagne, qualora una parte di essi non procuri ben per tempo la elementare istruzione almeno del leggere semplicemente, onde le nuove teorie sulla materia non fossero loro affatto sconosciute, dando agio a poterli comunicare ed estendere agli altri, con diffondere altresì i particolari ritrovati, credo io non si potrà mai giugnere ad ottenere felicemente quella ubertosità che la natura agevolmente ci prepara.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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