Tale circostanza dovrebbe una volta far accorti i nostri agricoltori ad esser più cauti d’ora innanzi nel commercio del sommacco, se non vogliano rischiare per pochi disonesti guadagni l’intero successivo abbandono di questa produzione con positive perdite.
Per riguardo al cotone, sebbene questa necessaria coltivazione sia di molto sminuita ora in Sicilia, mentre anticamente le nazioni tutte da essa se ne provvidero, pure essendosi pensato oggi a manifatturarlo fra noi anzichè estrarlo grezzo per darlo a forestieri, è sperabile che presto esso venghi ad aumentare in ragion del consumo, il quale pare che vada estendendosi grandemente nell’isola, e per vero questo genere di manifattura fa con molta ragione argomentare non esser lontana l’assoluta remozione di esso dallo straniero.
Anche abbondante è la pesca del corallo in Sicilia, che lavorato s’estrae con molto profitto; e il carbon fossile di cui con qualche successo si sono viste delle cave; e quantunque esso non sia tuttavia da risguardarsi come capo d’industria, pure avendo ricevuto delle agevolezze dal governo, è sperabile che non s’abbandoni fra noi la ricerca di questo oggimai importantissimo oggetto, che a molti e svariati usi s’addice, mentre i vapori e le molte fabbriche di manifatture non adoperano che il carbon fossile, i di cui vantaggi sono interessanti.
Dei minerali parlando primeggia fra tutti lo zolfo, del quale abbiamo visto gli effetti; la produzione pria dello arrendamento era giunta a quintali 900,000 l’anno, ma ribassati i prezzi essa venne a minorare.
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