Atanasio Vergara nel 1840. L’istituto d’incoraggiamento volle farne sperimento nell’anno medesimo, facendola adoperare in un fondo nel territorio di Palermo, e gli effetti ben corrisposero alle aspettazioni. Credo non dispiacerà a questo proposito il dettagliare questo esperimento, onde si faccian palesi i meriti di coloro che a beneficio della patria travagliano; tanto più che questa macchina fu assolutamente nuova per noi, e destò un interesse particolare in ognuno, potendo ritrarre da essa il colono un vantaggio positivo, giacchè era costretto sinallora ad impiegare con grave dispendio delle innumerevoli braccia per battere il grano e le biade sull’aje.
Il terreno adunque sul quale s’espose la macchina era di proprietà del sig. Pietro Valenza. L’aja che in esso esisteva era selciata, della lunghezza di canne 14 quadrate, e d’un piano poco inclinato; i lavori da trebbiarsi ascendevano a duemila dugento otto. Non conoscendosi allora la forza della macchina si disciolsero quattrocento covoni, i quali si trovavano inumiditi dalla brina caduta la notte precedente. Cinque persone s’impiegarono solamente per attaccare i bovi e cambiarli. Così cominciossi ad adoperare la macchina e in men di sei ore il frumento fu interamente spogliato dalla spiga, restando illeso, e la paglia ridotta a piccoli frammenti. Ma in quel giorno non essendo il vento stato favorevole, l’aja rimase ingombra dall’anzidetta paglia; il perchè si venne nel seguente a diminuire la quantità de’ covoni, e così sussecutivamente per ben sei giorni, ne’ quali si conobbe il resultato essere da 2,208 covoni di salme 448 di grano, e quintali duecento sessanta di paglia.
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Vergara Palermo Valenza
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