[863] Nell’immessione han luogo principalmente: il Ferro grezzo, Cuoja pelose grezze, Lavori ordinarî di ferro, Lavori di vetro, cristallo e lastre, Droghe di cerro, Tavole d’abete e di faggio, Legno mogano, Tessuti diversi di cotone, di lana, e di lino, Tessuti di seta, Cacio, Caffè, Cannella, Pepe, Zucchero, Droghe diverse, Catrame e pece, Salnitro, Piombo, e simili.
S’importano però ancora: Cera, Carta, Cotone filato, Libri, Lino grezzo, Pesci salati, Tabacco, Vino, Minuterie, Alberi d’abete.
Dopo ciò noi dovremmo giustificare se la quantità o il valore delle cose esportate sia minore o maggiore delle immesse, ma giusto a questo proposito è quanto il Bianchini osserva, cioè che non può farsi alcun esatto paragone tra l’immessione e l’estrarregnazione delle mercanzie, perchè vi sono non pochi inconvenienti risultanti dai doganali regolamenti, pei quali non è possibile impedire a’ negozianti di manifestare nella esportazione una quantità maggiore delle effettiva sì perchè stante la geografica posizione di Messina, si spediscono in essa le mercanzie di Calabria che voglionsi mandare allo straniero, e quindi maggiore apparisce l’estrazione di Sicilia (2787).
Intanto è ciò vero quanto il medesimo autore richiesta la direzione centrale di statistica delle tavole di commercio dal 1835 al 1839, la medesima, presentando i lavori solamente per gli anni 1834, 1837 e 1838, fece conoscere il valore dell’esportazione essere stato quasi il doppio dell’importazione, il che non solo è difficile, ma attualmente quasi impossibile, perchè niuna nazione la più opulenta estrae una quantità d’oggetti che ecceda di tanto la immessione.
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