Che dunque la quantità e il valore delle merci estere sia molto superiore a quelle che lo straniero ci richiede, non è dubbio. Solo è a sperare che col tempo, mercè le ottime cure del governo, il buon volere dei Siciliani, e i progressi che la nostra mercantile marina ha fatto ultimamente, possa progredire la industria di quest’isola, e provvedere da sè stessa a quei bisogni, che è costretta con grave dispendio soddisfare per mezzo dell’estero. Quando gli ostacoli che a poco a poco si van rimuovendo saranno assolutamente tolti, allora potrà Sicilia presentare con agevolezza i suoi quadri d’importazione, perchè allora essi mostreranno il più bello esempio, cioè a dire che la Sicilia avrà riscosso il peso che le è molto grave attualmente dello straniero, e mostrerà ancora d’essere già divenuta industriosa, agiata e fiorente.
Pare oramai d’avere percorsa intera la strada che ci avevamo prefissi in questo lavoro. Che i nostri compatriotti non isdegnino queste qualunque siano fatighe, alle quali non ci siamo accinti che per altrui volere, e che abbiamo fra mezzo a molti ostacoli condotto alla meglio a compimento. Se esso però non corrisponde alla comune aspettazione, non ne incolpino solo lo ingegno, perchè quel motto di Cicerone è più che non si crede utile e necessario a condurci bene e saviamente nelle scabrose vicende del mondo.
FINE DELL’APPENDICE.
[864]SERIE CRONOLOGICA
DE’ VICERÈ, LUOGOTENENTI, E PRESIDENTI DEL REGNO DI SICILIA.
ANNONOME
CARICAELEZIONE
POSSESSO
1409
La regina Bianca di Navarra.
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