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      ...
     
      Barone Pietro Colletta.
      Luogotenente generale.
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      1821
      Vito marchese Nunziante.
      Luogotenente generale.
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      Nei primi mesi del predetto anno 1821.
     
      Pietro cardinal Gravina.
      Luogotenente generale.
      Ai 24 di marzo.
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      Nicola Filangeri principe di Cutò.
      Luogotenente generale.
      Ai 27 di maggio.
      Ai 9 di luglio.
      1822
      Antonio Lucchesi Palli princ. di Campofranco.
      Luogotenente generale.
      Ai 24 di giugno.
      Ai 28 di luglio.
      1824
      Pietro Ugo marchese delle Favare.
      Luogotenente generale.
      Ai 16 di giugno.
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      1830
      Vito marchese Nunziante.
      Colle funzioni di luogotenente generale.
      Agli 8 di novembre.
      Agli 11 di novembre.
      1831
      S.A.R. il principe D. Leopoldo Borbone.
      Luogotenente generale.
      Agli 8 di novembre.
      Ai 9 di marzo.
      1835
      Antonio Lucchesi Palli principe di Campofranco.
      Luogotenente generale per la seconda volta.
      Ai 29 di agosto.
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      1838
      Onorato Gaetani duca di Laurenzana.
      Luogotenente generale.
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      Nel mese di novembre.
      1839
      Marchese Giuseppe de Tschudy.
      Luogotenente generale funzionante.
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      1840
      Maresciallo di campo Pietro Vial.
      Luogotenente generale funzionante.
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      Luigi Nicola de Maio duca di s. Pietro.
      Luogotenente generale.
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      Ai 2 di ottobre.
     
     
      [I]CATALOGHI RAGIONATI
      DEI MAESTRI GIUSTIZIERIPRESIDENTI DELLA GRAN CORTE
      DEL REAL PATRIMONIOE DEL CONCISTORO
      REGGENTI DEL SACRO CONSIGLIO D’ITALIAPRESIDENTI
      E CONSIGLIERI DELLA SUPREMA GIUNTA DI SICILIA IN NAPOLI.
     
     
      [II][III]
      CATALOGO I.
     
      DE’ MAESTRI GIUSTIZIERI DEL REGNO DI SICILIA.
     
      Fra i sette supremi uffizî, che il re Ruggiero II, fregiandosi il capo della corona reale, nell’anno 1140 stabilì, per rendere vieppiù maestosa la sua corte tiene il secondo luogo quello del gran giustiziere, che poi fu anche detto il maestro giustiziere, il quale era come il capo, e il principe degli altri minori giustizieri, che trovavansi dispersi o nelle valli, o in certe determinate cospicue città. Somma era l’autorità annessa a questa carica, considerabili ne erano le rendite, che godevano coloro, i quali trovavansene insigniti, e distinte erano le onorificenze dovute al loro posto, come può di leggieri osservarsi presso diversi scrittori dell’uno, e dell’altro de’ nostri regni di Sicilia, e di Napoli, e particolarmente presso Pietro Giannone (2788), e presso il nostro benemerito conte Francesco Maria Emmanuele, e Gaetani, marchese di Villabianca (2789).