Non appartengono alla nostra storia i grandi, o maestri giustizieri, ch’esercitarono questa carica prima dell’anno 1409, in cui diamo cominciamento alla Cronologia viceregia; chi fosse curioso di saperne la serie, potrà consultare i mentovati Pirri, ed Auria, se pure è esatto il loro catalogo. Accenneremo adunque in questo luogo quei soli maestri giustizieri, ch’esercitarono questo uffizio, mentre governarono la Sicilia i vicerè, e i presidenti del regno fino all’anno 1569. Seguirà questo catalogo la serie dei presidenti della gran corte, che aboliti i maestri giustizieri, subentrarono come loro luogotenenti nell’esercizio della giurisdizione quantunque fossero stati privi di quella grande autorità, di quei lucri, e di quegli onori, de’ quali i maestri giustizieri godevano.
      Il primo, che si presenta agli occhi nostri, [IV] è Bernardo Caprera conte di Modica, il quale venuto colla regina Maria, con Martino il Giovane, e col duca di Monblanco padre di questo principe al possesso della Sicilia, ed essendosi col suo valore molto cooperato a sedare le turbolenze de’ baroni, che sostenendo una ostinata anarchia non volevano in verun conto riconoscere i legittimi loro sovrani, fra molti doni, che ottenne in ricompensa de’ suoi segnalati servigi, ebbe anche quello di esser creato gran giustiziere di Sicilia: posto, che era vacato fin dall’anno 1399 per la morte di Niccolò Peralta, dopo la quale per le civili discordie non erasi alcun altro eletto. Si raccontarono da noi nel libro 1° i rumori, che il Caprera suscitò in Sicilia, estinto che fu in Sardegna il re Martino il Giovane, le peripezie ch’ei soffrì, la di lui carcerazione, e come fu poi mandato in Ispagna per render conto della sua condotta, dove o perchè si giustificò, o perchè si ebbe riguardo a’ di lui antichi servigi, fu posto in libertà, e conservò, finchè visse, la carica di maestro giustiziere della Sicilia.