Il Pirri (2802) racconta, ch’egli ebbe per vicegiustiziero Giovanni Tedeschi nipote del celebre abate palermitano Niccolò Tedeschi arcivescovo di Palermo. Visse Pietro Cardona fino all’anno 1451.
Alla di lui morte il re Alfonso concesse la carica di maestro giustiziere al di lui fratello Alfonso Cardona, ch’era conte di Reggio, e suo camerlengo. La cedola reale fu sottoscritta da questo sovrano alla Torre del Greco a’ 3 di settembre 1451, come si fa palese da’ registri della regia conservadoria (2803). Il Pirri (2804) gli dà breve vita da che fu eletto maestro giustiziere, raccontando, che se ne morì nel mese di maggio dell’anno seguente 1452.
Gli dà perciò per successore in questa carica Giovanni Moncada conte di Caltanissetta, che sarebbe nella nostra Cronologia il sesto maestro giustiziere, di cui anche dice, che occupava i posti di gran siniscalco, e di gran cancelliere del regno di Sicilia. L’Auria, che non sa, che copiare il Pirri, attesta lo stesso (2805). Per quante diligenze si siano da noi fatte per ritrovare negli archivî regî alcuna traccia di questo maestro giustiziere, non abbiamo avuta la sorte di rinvenire nè la cedola di elezione, nè alcun dispaccio intorno ad esso. Ma è assai probabile, che fosse stato promosso a questa carica.
Il sesto, o settimo maestro giustiziere fu certamente Guglielmo Raimondo Moncada conte di Adernò, e di Caltanissetta, che fu figliuolo del ridetto Giovanni. Era egli gran siniscalco, e gran camerlengo del regno, e godea ancora del grado di consigliere del re Alfonso.
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