Il detto storiografo, e con esso l’Auria, che ne segue fedelmente le pedate, da Guglielmo Raimondo Moncada saltano a Giovanni Moncada, che fu eletto intorno all’anno 1532, quasi che Guglielmo Raimondo fosse vissuto fino a quest’anno; ma si sbagliano grossolanamente; imperciocchè fra Guglielmo Raimondo, e Giovanni vi furono due altri maestri giustizieri, e il primo non visse, che fino all’anno 1514. Suppliremo noi coi monumenti pubblici questa laguna di anni diciotto, quanti ne corsero dalla morte del primo all’elezione del secondo.
Morto adunque Guglielmo Raimondo Moncada nell’anno 1514 fu dal re Ferdinando il Cattolico eletto maestro giustiziere del regno Raimondo Cardona decimo fra i nostri maestri giustizieri. Ci manca in verità la cedola della sua elezione, ma dalla regia conservadoria abbiamo una carta viceregia, da cui patentemente rilevasi e che questi fu maestro giustiziere, e che fu il successore in questa carica di Guglielmo Raimondo. È questo un dispaccio del vicerè Ugo di Moncada dato in Palermo a’ 3 di aprile 1514, III indizione, per cui di reale ordine si comanda a Simone di Bologna regio segreto di pagare a Raimondo Cardona once 300 sopra la gabella del vino della città di Noto, e vi si dice, che questo cavaliere era stato eletto maestro giustiziere: Ob mortem Guglielmi Raimundi di Montecateno (2817).
Chi fosse questo Raimondo Cardona, non può da noi con certezza deffinirsi, ma possiamo con ragione sospettare, che fosse quello stesso, che abbiamo avvertito, che fu vicerè di Sicilia, e poi passò collo stesso impiego a governare il regno di Napoli.
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