La carica [VII] di gran giustiziere di Sicilia e come lucrosissima, e come vitalizia, e come onorifica era desiderata da molti, e noi vedremo che dopo la morte di questo Cardona l’ottenne Ugo di Moncada, ch’era stato ancor egli vicerè di Sicilia, e trovavasi ammiraglio di Spagna.
      Morì il Cardona su’ principî dell’anno 1521 e in di lui luogo fu eletto dall’augusto Carlo V Ugo di Moncada, che lo avea così fedelmente servito nella guerra, dopo di essere stato discacciato, come si disse, dalla Sicilia. Ci manca anche la cedola di elezione di questo undecimo maestro giustiziere; abbiamo però l’assegnamento del mezzo salario, cioè di once 150, quando fu eletto maestro giustiziere durante la sua vita: ob mortem quondam D. Raimundi de Cardona. Essendo il dispaccio reale di questo assegnamento sottoscritto a Brusselles ai venti di marzo 1521, X indizione, è segno che poco prima finì di vivere il Cardona. Questo dispaccio fu registrato in Messina ai 21 di maggio della stessa indizione, ed anno (2818). Forse si facea al Moncada stentare questo salario assegnatogli dall’imperadore; e perciò ai 18 di giugno 1525, noi vediamo un dispaccio viceregio dato in Palermo, da cui facendosi menzione dell’ordine reale, che destinava il mezzo salario a questo maestro giustiziere, si comanda, che sia al medesimo soddisfatto (2819). Ciò non ostante è a credersi, che incontrasse sempre dei nuovi ostacoli per esigerlo, a tal che fu costretto di ricorrere all’imperadore, il quale ordinò al maestro segreto, e al pretore di Palermo di pagargli once 150 metà del salario.