Non è fuori di verisimiglianza, che sia succeduto al Corsetti lo stesso Giuseppe Napoli, che che ne abbia scritto in contrario [XX] il Mongitore (2900). Non istavano molto volentieri i nostri siciliani in Ispagna, o che l’aria diversa dalla nostra non giovasse alla loro salute, o che l’amore della patria li richiamasse. Noi veggiamo che quasi tutti se ne ritornarono, e spesso ad occupare quelle cariche, che aveano prima abbandonate. Siamo privi della cedola dell’elezione del Napoli, ma abbiamo quella del suo successore Vincenzo Girgenti, nella quale si dice, che viene eletto alla presidenza del patrimonio: Ob mortem magnifici fidelis nobis dilecti D. Joseph de Neapoli. O dunque non fu vero, ch’ei fosse morto in Ispagna, come vuole il Mongitore, o, se vi morì, ciò accadde dopo di essere stato eletto per la seconda volta presidente del patrimonio. Dimenticarono del pari questa seconda presidenza del Napoli l’Auria, e il Villabianca.
      Vincenzo Girgenti adunque subentrò dopo la morte del Napoli nella presidenza del patrimonio. Fuvvi egli eletto a’ 20 di giugno 1643. La cedola fu segnata in Madrid, e poi fu registrata in Palermo a’ 14 del seguente settembre (2901). Morì il Girgenti, per quel che lasciò scritto l’Auria (2902), a’ 4 di febbraio dell’anno 1647. Noi però pretendiamo ch’egli s’abbia sbagliato di un anno, come si mostrerà nel catalogo de’ reggenti siciliani.
      Fu sostituito nella carica di presidente del patrimonio Rocco Potenzano, che ritrovavasi reggente del consiglio d’Italia.