Nelle vertigini, nelle quali era allora la città di Palermo, la corte non spedì la cedola, e si contentò di avvisare l’elezione per lettera della reale segretaria di stato da Madrid ai 27 di marzo 1647 al marchese de los Veles vicerè, per di cui ordine la suddetta lettera fu registrata a’ 17 del seguente maggio nell’officina del protonotaio (2903), nel qual giorno fu dato il possesso a questo ministro. Era egli allora maestro razionale dello stesso tribunale, e fu uno de’ tre ministri destinati alla raccolta delle prammatiche, pubblicata in Palermo negli anni 1635 e 1637. Di brevissima durata fu questa presidenza. Appena avea preso possesso il Potenzano, che pensando ad abbandonare il mondo si determinò di abbracciare lo stato ecclesiastico, e divenuto prete in capo a poco se ne morì in Palermo, cioè a’ 26 di marzo del seguente anno 1648: serbasi nella chiesa di s. Matteo nel luogo del suo sepolcro una lapide, che rese pubblica il Mongitore (2904).
Furono così vicine la elezione dello stato chericale, e la morte del Potenzano, che la corte di Spagna seppe contemporaneamente l’una e l’altra, e questa fu appunto la cagione, per cui nella cedola del successore si accenna solamente la morte del medesimo.
E in questo luogo è da avvertirsi, che il marchese di Villabianca (2905) fa succedere al Potenzano il consultore Benedetto Trelles. Quantunque l’Auria non lo mentovi, e comunque ancora, rivolgendosi da noi gli archivî regî, non si trovi alcuna cedola, che elegga il Trelles a questa presidenza, dobbiamo nondimeno convenire con questo erudito cavaliere, che il detto ministro esercitò la carica di presidente del patrimonio, poichè in varî pubblici monumenti lo troviamo sottoscritto in questo modo: D. Benito Trelles Consultor, e P. R. P. Così nella prammatica de’ 17 di dicembre 1650 (2906), nella esecutoria della conferma de’ capitoli del parlamento tenuto l’anno 1648 fatta a’ 17 di giugno 1651 (2907), in due altre esecutorie de’ 19 d’agosto dello stesso anno per il visitatore regio Antonio Flores de Valdes (2908), e anche nell’anno seguente 1652 a’ 5 di maggio si sottoscrive nella stessa forma nell’esecutoria della presidenza della gran corte in persona di Pietro di Gregorio (2909). Ma se alla morte del Potenzano, cioè l’anno 1648 fu eletto Alfonso Agraz, e questi non morì, come diremo, che nell’anno 1659, o 1660, in qual maniera potrà numerarsi Benedetto Trelles fra presidenti del patrimonio negli anni 1650, 1651, e 1652? Questo è uno degl’intoppi, nei quali delle volte si urta ne’ fasti cronologici, nè troviamo altra via da conciliare le carte colle carte, se non immaginando che l’Agraz abbia tardato qualche anno a venire in Sicilia, [XXI] qualunque ne sia stata la cagione, e che per non lasciare il geloso tribunale del patrimonio senza capo, abbia pensato il vicerè, che governava il regno, di fargli presedere interinamente il proprio consultore Benedetto Trelles, e che questi perciò fino all’arrivo di Agras siesi sottoscritto consultore, e presidente del real patrimonio.
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