Era l’Oliveri di Randazzo, e fu riputato dottissimo nella giurisprudenza, sostenne questa carica fino all’anno 1678, in cui fu chiamato in Ispagna ad occupare la reggenza nel supremo consiglio d’Italia, ed ivi terminò i suoi giorni in Madrid a’ 15 di luglio 1680 (2921).
      Entrò nella carica di presidente del patrimonio, quando l’Oliveri passò in Ispagna, Antonino Chafallon, ch’era avvocato fiscale della gran corte. Ci manca la cedola della sua elezione, che non si è potuta da noi trovare, ma ci costa ch’ei presedette nel real patrimonio, da due altre carte reali; l’una è il chirografo emanato a favore di Diego Brunaccini da s. Lorenzo allo Escuriale a’ 25 di settembre 1678, con cui questi viene promosso al posto di avvocato fiscale della gran corte per la elezione del Chafallon alla presidenza del patrimonio (2922); l’altra è un dispaccio fatto a vantaggio dello stesso Pietro Oliveri, cui si assegna il salario di reggente, e se ne dà per ragione, che già Antonino Chafallon era entrato nella piazza di presidente del patrimonio (2923). Questi ancora fu scordato dall’Auria. Non morì il Chafallon in questa carica, essendo stato giubilato.
      Giovanni Antonino Joppolo prese luogo dopo la giubilazione del Chafallon nella presidenza del patrimonio l’anno 1688. La cedola, con cui fu eletto, fu data da Buonritiro a’ 21 di novembre 1688, e fu eseguita in Palermo a’ 22 di gennaio dell’anno seguente (2924). Era egli Ragusano; fu uomo illustre, e molto stimato da’ vicerè, i quali lo adoprarono in varî scabrosissimi affari.