Infatti il Loredano, che per allora, conosciutasene la sua innocenza, era stato fatto presidente del concistoro, come si č detto, in capo a due anni, cioč l’anno 1736 fu reintegrato nella presidenza del patrimonio. La di lui elezione ricavasi dal chirografo viceregio diretto a’ 2 di aprile dello stesso anno al protonotaio del regno, in cui se gli avvisa che il Loredano veniva eletto presidente del patrimonio, en lugar del difunto D. Thomas Bonifacio (2934).
      Nell’anno istesso essendo stato inalzato il Loredano alla presidenza della gran corte, subentrň nel suo posto Francesco Gastone, ch’era stato il di lui successore nella presidenza del concistoro. Fece egli il giuramento, e prese possesso a’ 3 di novembre del mentovato anno (2935).
      Morto il Gastone nell’anno 1743, fu promosso alla presidenza del patrimonio Biagio Spuches, che presedea al concistoro. Prese egli possesso a’ 15 di giugno del detto anno (2936), ma la cedola da Napoli non gli fu spedita, che a’ 4 di gennaio dell’anno di appresso 1744, nč fu esecutoriata, che a’ 18 dello stesso mese (2937).
      Dopo cinque anni fu eletto presidente del patrimonio Giuseppe Catena, ch’era maestro razionale dello stesso tribunale. Ci manca la cedola, ma ci costa il possesso, ch’ei ne prese a’ 14 di dicembre 1748, facendo il giuramento nelle mani del vicerč duca di Laviafuille (2938).
      Trovavasi in Napoli alla morte del Catena, che accadde l’anno 1758, il marchese Vincenzo Natoli, ch’era uno de’ consiglieri reggenti della giunta di Sicilia, il quale desiderando di restituirsi a Palermo, dimandň d’essere eletto alla vacante presidenza del patrimonio, e n’ebbe spedita la cedola in Napoli, e poi venuto in questa capitale prese il possesso, facendo il giuramento nelle mani del vicerč Marchese Giovanni Fogliani a’ 6 di settembre 1758 (2939). Era preceduto nel giorno antecedente il dispaccio viceregio diretto al protonotaio, con cui lo avvisava della detta elezione comunicatagli dalla corte.