Passato il Natoli alla presidenza della gran corte per la morte del marchese Onofrio Buglio l’anno 1761, il marchese Giuseppe Asmundo, ch’era presidente del concistoro, prese possesso della vacante presidenza del patrimonio, e fe il giuramento nelle mani dello stesso vicerè a’ 19 di settembre dell’anno medesimo (2940).
In capo a 9 anni, cioè l’anno 1770, essendo passato lo Asmundo per la morte del Natoli alla presidenza della gran corte, fu eletto Stefano Airoldi a quella del patrimonio. Il marchese Fogliani ne diede l’avviso al protonotaio sotto li 26 di dicembre di detto [XXV] anno, e l’atto del giuramento, e del possesso fu fatto a’ 30 dello stesso mese (2941).
Morì il marchese Giuseppe Asmundo l’anno 1771, ed occupò l’Airoldi la presidenza della gran corte; fu perciò promosso a quella del patrimonio Giuseppe Leone presidente del concistoro, che a’ 25 di aprile ne prese il possesso (2942).
Nell’anno 1787 vi fu una rivoluzione nel ministero; l’Airoldi come si è detto, fu dimesso dalla presidenza della gran corte, e il Leone per la sua canuta età fu giubilato, restandogli il soldo, e tutte le preminenze, ed onori. Perciò salì alla presidenza della gran corte il cavaliere Giovan Battista Asmundo presidente del concistoro, e fu fatto presidente del patrimonio il cavaliere Michele Perremuto consigliere reggente della giunta di Sicilia, che ora esercita con molto decoro, e vantaggio de’ reali servigî questa carica. Prese egli possesso nelle mani del principe di Caramanico a’ 2 di novembre dello stesso anno (2943).
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