Di questo ministro si è parlato diffusamente nel catalogo antecedente, e solo in questo luogo debbesi emendare l’Auria, il quale (2947) dà per successore al Ramondetta non già il Gambacurta, ma Naves de Puebla, di cui or ora favelleremo; nel quale errore cadde ancora il marchese di Villabianca (2948).
      La promozione del Gambacurta in presidente del patrimonio accadde, come abbiamo detto, nell’anno 1577, ed essendo perciò vacata la piazza del presidente del concistoro, fu questa data a Naves de Puebla, ch’era uditore degli eserciti di S.M. in Sicilia. La cedola fu sottoscritta a’ 30 di luglio 1578 in Madrid, ma non si trova registrata, che a’ 7 di febbraio 1580 (2949). Morì questo ministro nell’anno 1582.
      Alla morte di costui Modesto Gambacurta trovavasi presidente del patrimonio, e fece istanza al re Cattolico di ritornare alla presidenza del concistoro, e ne fu compiaciuto, avendogliene spedita il monarca la cedola a’ 4 di agosto 1582, che fu esecutoriata in Palermo a 26 di novembre dello stesso anno (2950), essendo stato eletto, come si è avvisato, in di lui luogo, nella vacante presidenza del patrimonio il Ramondetta. Questa doppia presidenza del Gambacurta potè ingannare l’Auria nel dargli il luogo dopo il Puebla, il che abbiamo già avvertito. Ci reca però maraviglia, come il marchese di Villabianca, a dispetto di queste due presidenze del concistoro ottenute dal Gambacurta, e autorizzate dalle due cedole da noi addotte, abbia trascurato (2951) di nominare questo ministro nel catalogo de’ presidenti del concistoro, e vieppiù ci sorprende l’anacronismo, in cui inavvedutamente egli è caduto, dando al Puebla, che morì l’anno 1582, per successore Baldassare Gomez de Amescua, il quale, come si dirà, non fu presidente del concistoro, che venti anni dopo, cioè l’anno 1602. Conservò il Gambacurta la presidenza del concistoro fino all’anno 1593, in cui il re, come si è avvertito altrove, lo promosse nuovamente a quella del patrimonio.