Vacata adunque per questo passaggio del Gambacurta la piazza di presidente del concistoro, vi fu eletto Girolamo Napoli, cui fu spedita la cedola da Madrid a’ 26 di marzo 1593, che fu poi registrata nella regia cancellaria a’ 22 del seguente maggio (2952). E qui deve di nuovo correggersi l’Auria (2953), che omette il Napoli fra’ presidenti del concistoro, e dà per successore al Gambacurta il ridetto Baldassare Gomez de Amescua, nel quale errore cronologico si sarà lasciato forse trarre l’erudito Marchese di Villabianca. Poco campò in questa carica il Napoli, essendo morto l’anno 1596.
In detto anno noi veggiamo promosso alla vacante presidenza del concistoro Francesco Fortunato, ch’era insieme maestro razionale, ed avvocato fiscale del real patrimonio. La carta di sua elezione fu data in Azeca al primo di maggio di esso anno 1696, ed esecutoriata in Palermo a’ 13 del seguente luglio (2954). Questo presidente viene ancora tacciuto dall’Auria (2955), non già dal Villabianca; e sebbene questi non ne adduca la cedola, ne dà nondimeno in prova i capitoli e le grazie richieste nel parlamento celebrato [XXVII] l’anno 1594, ed accordate l’anno 1596, essendo presidente del regno il marchese di Geraci Giovanni Ventimiglia, alla sottoscrizione dei quali capitoli interviene il Fortunato, come presidente del concistoro (2956). Il canonico Mongitore in una nota manoscritta fatta all’Auria della biblioteca del senato di Palermo, ci dà notizia che il Fortunato morì in Messina l’anno 1598, dicendoci d’averla tratta da un manoscritto.
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