Sospettiamo con gran fondamento, che la vacante presidenza del concistoro fu allora affidata per la terza volta a Modesto Gambacurta, e quindi forse accadde ch’ei unitamente conservò la presidenza dell’uno, e dell’altro tribunale, non vedendo promosso al patrimonio, dove egli presedea, verun altro ministro. Il nostro pensamento sembra certo da quanto ora diremo.
L’anno 1602 noi vediamo promosso alla presidenza del concistoro Baldassare Gomez de Amescua. La cedola reale fu sottoscritta in Vallidolid agli 8 di aprile di esso anno, e registrata in Palermo a’ 28 del seguente agosto (2957); e porta, che il Gomez vien promosso a questa carica per la elezione di Modesto Gambacurta alla reggenza d’Italia. Era dunque il Gambacurta allora presidente del concistoro, e dovendo passare in Ispagna, gli venne sostituito il Gomez. Era questi spagnuolo nato in Toledo, e godea in Sicilia la baronia di Lercara detta delli Friddi. Fu in Napoli consigliere nella camera della sommaria, e di poi l’anno 1594 fu eletto consultore del vicerè conte di Olivares. Di questo giureperito abbiamo un piccolo trattato de potestate in seipsum, ch’ei stampò in Palermo l’anno 1604, giusta una nota manoscritta, che fa il Mongitore all’Auria della suddetta libreria. Morì egli, secondochè scrive lo stesso Canonico, in Palermo a’ 4 di agosto 1604. L’Auria (2958) rapportando il Gomez fra i presidenti del concistoro, scrisse le seguenti misteriose parole: D. Baldassaro Gomez de Amescua Spagnuolo a 1 ottobre 1605 casato in Palermo.
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