Passò alla presidenza del concistoro il ridetto Giuseppe Dominici. L’elezione ne fu fatta nell’anno seguente 1670, essendo la cedola della sua presidenza data in Madrid ai 21 di marzo di detto anno, la quale fu poi [XXX] eseguita in Palermo a’ 10 del seguente agosto (2985).
Essendo il Dominici stato eletto presidente del patrimonio l’anno 1672, gli fu sostituito nel concistoro nell’anno istesso Giovanni Alliata. Siamo privi della cedola, con cui venne promosso, che forse non fu allora registrata, perchè in capo a pochi giorni egli passò alla presidenza del patrimonio, essendo morto il Dominici prima di prender possesso: ma questo grado di presidente del concistoro si accenna abbastanza nell’altra cedola, che abbiamo riferita nel catalogo antecedente, quando il ridetto Alliata fu eletto immediatamente al patrimonio (2986).
Vacata la presidenza del concistoro, Orazio della Torre, che ritrovavasi presidente nel magistrato straordinario di Milano, desideroso di ritornare alla patria, dimandò al re Cattolico la grazia di occupare questa carica: e di leggieri l’ottenne, essendosi quel monarca compiacciuto di accordargliela; e volendo inoltre, che se gli dasse un’aiuto di costa di mille ducati di undici reali di plata, per una sola volta ad oggetto di fare il viaggio, come si fa palese dal dispaccio sovrano dato in Madrid a’ 12 di ottobre 1673, che fu di poi registrato in Messina a 12 del seguente novembre (2987).
Poco sopravisse a questa terza presidenza Orazio della Torre; imperocchè nel luglio dell’anno 1675, veggiamo eletto presidente del concistoro Pietro Guerrero ob mortem D. Horatii de la Torre.
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