Era egli palermitano, ed avea riputazione di uomo dottissimo nelle facoltà legali, del che avea date continue riprove nelle diverse magistrature, che sostenute avea, e particolarmente in quella di avvocato fiscale della gran corte. La sua elezione fu fatta in Madrid a’ 27 di agosto del detto anno, e la cedola fu registrata in Palermo a’ 7 di gennaio 1704 (2996). Visse il Mira in questa carica sino a’ 10 di ottobre dell’anno 1711, nel qual giorno colpito da una goccia se ne morì (2997).
In luogo del difunto Mira fu eletto, ma interinamente, Casimiro Drago. La cedola gli fu spedita da Madrid sottoscritta dal re Filippo V a’ 10 di febbraio 1712, la quale poi a’ 26 di aprile fu eseguita in Palermo (2998). Di questo illustre ministro commendabile non meno per la sua dottrina, che per la sua integrità, si è fatta parola ne’due cataloghi antecedenti.
Passato il Drago l’anno 1714 alla presidenza del patrimonio, fu concessa quella del concistoro ad Antonio Nigrì, il quale fece il solito giuramento nelle mani del vicerè Annibale Maffei agli 11 di settembre del medesimo anno (2999). Di questo ministro non fa veruna menzione il marchese di Villabianca, che dà per successore al Drago Ignazio Perlongo fra gli anni 1715, e 1716. Scappò certamente egli alle sue ricerche.
Alla morte del Negrì successe il Perlongo, che mentova il Villabianca, ma non già negli anni 1715, e 1716, ma nell’anno 1720. Noi abbiamo un dispaccio viceregio di Niccolò Pignatelli a’ 7 di luglio del detto anno sottoscritto in Palermo, per cui il ridetto Ignazio Perlongo fu eletto presidente interino del concistoro (3000). Breve fu la dimora, che fe il Perlongo nel concistoro; avvegnachè in capo a pochi giorni, come si è detto nell’antecedente catalogo, fu promosso alla presidenza del patrimonio.
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