Fu dunque eletto il nuovo reggente nell’anno 1648, e fu Pietro di Gregorio, che trovavasi maestro razionale del regio patrimonio. Il real dispaccio di questa elezione fu segnato in Madrid a’ 5 di febbraro del detto anno, ed eseguito in Palermo a’ 15 di giugno (3038). Dimorò egli in Ispagna fino all’anno 1651, in cui fu fatto presidente della gran corte, come si è detto nel ruolo de’ presidenti di questo tribunale, dove abbiamo raccontato ancora la fatalità accadutagli nel venirsene in Sicilia.
Alla partenza di Pietro di Gregorio fu eletto reggente in Ispagna Ascanio Ansalone messinese. L’Auria (3039) scrisse, che il dispaccio, in cui fu eletto, era sottoscritto a’ 18 di dicembre 1651, ed esecutoriato in Palermo a’ 4 di marzo 1652, ma s’inganna al solito, giacchè Ascanio fu eletto, e prese possesso prima; imperocchè nell’officina del protonotaro evvi una cedola data in Madrid a’ 24 di novembre 1650 (3040), nella quale viene egli eletto reggente per la promozione di Pietro di Gregorio alla presidenza della gran corte, e se gli assegnano 1000 ducati per il viaggio fino in Ispagna. Nella stessa officina ancora ritrovasi un’altro dispaccio (3041), per cui si assegna all’Ansalone il salario di reggente, e dicesi ch’egli avea preso possesso di questa carica a’ 26 di agosto 1651, come dunque sarà possibile ch’ei fosse stato eletto nel dicembre seguente? Dimorò questo ministro in quella corte presso a 12 anni, coll’appoggio del quale i Messinesi, come abbiamo riferito altrove, suscitarono molte liti ai Palermitani loro rivali.
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