Fugge per un aquidotto, e poi ritorna, e si nasconde in casa di un’amico, 341, è ivi scoperto, e ucciso, ivi. La di lui testa appesa a una picca è condotta pubblicamente per la città, ivi.
Alessandro VI. accorda a Ferdinando II. il titolo di Cattolico, 128. Dà la investitura di Napoli ai due re di Francia, e di Spagna, 135. Nemico di Federico re di Napoli, e perchè? ivi, e n. 4.
Alessandro Antonio protomedico, scrisse delle costituzioni intorno alla sua carica, che furono approvate da’ vicerè, 50.
Alfonso il magnanimo, diviene re di Sicilia alla morte di Ferdinando il Giusto suo padre, 37. Richiama il duca di Pegnafiel per dargli in moglie Bianca che fu vicaria di Sicilia, ed era già erede del regno di Navarra, ivi. Eligge due vicerè, 39. Esclude gli esteri dalle prelature, e da’ benefizî siciliani, e sequestra i frutti de’ beni degli esteri, che vi possedevano, 41, e 42. Viene in Sicilia per prepararsi alla guerra di Napoli, 45. Si porta in Palermo, ivi. D’onde passa in Messina, ivi. Fatta la tregua col re di Castiglia torna in Italia sotto il pretesto di far la [XLV] guerra a’ Mori, ma veramente per acquistar Napoli, 51. Tenta invano d’impadronirsi delle Gerbe, 52. E poi di pacificarsi colla regina Giovanna, ivi. Regola gli affari di Sicilia, e promulga alcune saggie leggi, ivi. Morta la regina Giovanna ripensa a conquistar Napoli, e a quest’oggetto parte da Sicilia, 53. Resta prigioniero nella battaglia navale sotto Gaeta, 58. Riceve molti favori dal duca di Milano, da cui è posto in libertà, 59, e n. 3. Riconosce per legittimo pontefice Eugenio IV, e si scosta dallo antipapa Felice V, 67. Richiama i vescovi suoi sudditi dal concilio di Basilea, e revoca i decreti di esso Sinodo, che prima avea approvati, 68. Accorda alla università di Catania mille, e cinquecento scudi per mantenervi i cattedratici, 71. Arma una grossa nave contro i Veneziani per compiacere il duca di Milano, 72. Bruciata questa, mette in mare dieci galee, che arrecano considerabili danni a quei repubblicani, 73, e n. 6. Accorda il perdono a’ Palermitani, 76. Prende la difesa de’ Veneziani contro il duca di Milano, 79. Mal soffre, che questi si sieno pacificati senza parteciparglielo, 80. Perdona a’ Siciliani, che, malgrado il suo divieto, aveano trafficato co’ Fiorentini, ivi.
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