Carcamo Giuseppe, senatore di Palermo, è ritenuto prigione l’anno 1773 da’ sollevati nel bastione detto della Balata, nè può acquistare la libertà, se non a condizione, che sottoscriva un ordine diretto ad un mercadante di ferro, di somministrare a’ medesimi quella polvere, e quelle palle, ed altre provvisioni che loro abbisognavano, 637. Assiste ad un consiglio tenuto da’ consoli delle arti nella chiesa di s. Maria la Nuova dei padri osservanti, e li persuade a disarmare la sfrenata plebaglia, nello che fu agevolato da Ettore Branciforti principe di Pietraperzia, 642, n. 2. È destinato dal senato di Palermo a Cefalù, dove si celebrava il parlamento ordinario dal marchese Fogliani, per ottenere da questo vicerè il perdono al popolo di Palermo, 649. Modo con cui si eseguì questa funzione, ivi.
Cardines Bernardino, duca di Macqueda vicerè, viene in Palermo, 263. E passa subitamente in Messina per fare fortificare le piazze marittime contro i timori, che aveansi di una invasione di turchi, 264. Arrivata infatti la flotta di Sinam bassà, spedisce tosto le galee per spiarne gli andamenti, e per recare de’ soccorsi alla città di Reggio in Calabria, ivi. Accorda alle istanze del ridetto Sinam, che la di lui madre vada co’ suoi figliuoli a bordo a vederlo, ivi. Fa fare solennissime esequie a Filippo secondo, e primo di Sicilia, e di poi fa acclamare Filippo terzo, e secondo di Sicilia, 265. Se ne ritorna a Palermo, ivi. E vi celebra l’anno 1599 un parlamento straordinario per l’assunzione al trono di Sicilia del mentovato re Filippo, ivi.
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