Di poi li libera, 112. Vedendo, che la imposizione del dieci per cento, che volea mettere, era contrastata, trasporta il parlamento in Palermo, che non fu più tenuto, ivi. Va ambasciadore del parlamento convocato in Palermo l’anno 1479 per la esaltazione del re Ferdinando il Cattolico, nè più ritorna, 113. – Raimondo vicerè, 139. Sue qualità, ivi. Fa un giro per la Sicilia, e va a fermarsi a Napoli, ivi. Convoca un parlamento l’anno 1504 in Palermo, ivi. È eletto vicerè di Napoli, 140. – Arrigo arcivescovo di Morreale, e poi cardinale, presidente del regno, 167. Eletto per la seconda volta, ivi, e seg. – Alfonso conte di Chiusa, presidente del regno, 183. Viene nuovamente eletto, 185. A qual fine? ivi. Si applica a munire il regno, convoca l’anno 1544 un parlamento straordinario, 186. È rimosso per la sua insufficienza dalla presidenza del regno, ivi. – Raimondo, castellano di Castellammare, non fu presidente del regno l’anno 1640 come a molti è piaciuto, 324. Sue imprese contro i Francesi, ivi.
Carestia sofferta l’anno 1586 in Sicilia, 250. [LIV] L’anno 1589 se ne soffre un’altra, 253. Avvertimenti utili dati a’ governanti per isfuggirla ivi, e n. 4, e seg. Cessa in parte per la valevole intercessione de’ santi, 254. Cresce l’anno 1590; eccessivi prezzi de’ grani in quest’anno, 255, e n. 2. Nell’anno 1606 ritorna a farsi sentire, 275, e 276. Nell’anno 1646 si torna a soffrire, 331, e principalmente in Palermo, 332. Per qual ragione? ivi, n. 4. Nell’anno 1671 si soffre altra volta, 387, e seg.
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