E nell’anno ancora 1748, 576, e seg. L’anno 1763 affligge la Sicilia intera, 601. Principalmente nello entrare e nella continuazione dell’inverno, 602. Si prova anche in Napoli, 604, e n. 3. Cessa nel mese di maggio 1764, 605, e seg. Mortalità accaduta in tutto il regno, 606, n. 2.
      Carlo principe di Viano, primogenito di Giovanni di Castiglia re di Navarra, disgustato col padre, 83. Per quali ragioni? ivi, n. 4. Viene in Palermo dopo la morte di Alfonso il Magnanimo suo zio, 84. Spedisce ambasciadori al padre, ivi. Interviene al parlamento generale celebratosi l’anno 1458 nella città di Castrogiovanni, ivi. Suoi pregî, 85, e n. 2. Vien chiamato dal padre in Ispagna, ivi. Sua morte, 86, e n. 7, e seg.
      Carlo V, figliuolo di Giovanna la Pazza, conferma il testamento fatto dal re Ferdinando il Cattolico suo avo, e prende il titolo di re, e di conreggente colla madre, 148. Manda la cedola di vicerè ad Ugo de Moncada, 153. Udendo i tumulti accaduti in Palermo spedisce Diego dell’Aquila per esaminarne le cause, 154. Richiama alla corte il vicerè Moncada, e i due presidenti eletti dalla nobiltà dopo la espulsione del detto vicerè, che trattiene, 155. Esamina diligentemente, e gastiga i principali capi della sedizione di Palermo, ivi. Sentendo, che si era di già tranquillata la capitale, mette in libertà i due conti di Golisano, e di Cammarata, ed ordina che si permetta il ritorno nella patria ai marchesi di Geraci, e di Licodia, ch’erano stati esiliati a Napoli, 161, e seg. Arma per mare una considerabile flotta contro il gran sultano Solimano, 170. Fa varie conferenze col pontefice Clemente VII in Bologna, 171. Si accinge alla impresa di Tunisi, preparandovisi con una poderosa oste, e vi va di persona, 173. Prende la Goletta, s’impossessa di quel regno, e rintronizza Mulei Assen, che n’era stato discacciato, ivi.