Rimette la Gran Corte Criminale in carica, dietro lo informe datogli dal visitatore Valero, da lui destinato per esaminare, se avesse quella colpa, di cui il conte di santo Stefano lo accagionava, 420. Se gli erge una statua di bronzo a Messina, dopo la nota ribellione, 423. Artefici, che la fusero, e sua descrizione, ivi. Dispiacere, ch’egli provò per la morte di Maria Luisa Borbone sua dilettissima moglie, 428. Passa ad istanze de’ suoi consiglieri alle seconde nozze, ivi. Sua generosa azione intorno alle tande vendute in Sicilia, e suo rigore nel volere eseguiti gli ordini, che dati avea, 433. Si ammala gravemente, e poi ritorna in sanità. Feste celebrate in Sicilia per la di lui [LV] guarigione, 434, e seg. La di lui malattia lo induce a far testamento, 438. Morto il principe elettorale di Baviera, che dichiarato avea suo erede, chiama alla successione Carlo arciduca d’Austria, figliuolo secondogenito dello augusto Leopoldo imperadore, 439. Per i maneggi de’ suoi familiari fa un nuovo testamento, e chiama alla vasta monarchìa di Spagna Filippo duca di Angiò, secondogenito del Delfino di Francia, ivi. Cade in deliquio, e poi ritorna in sensi, 439. È sorpreso nuovamente dalla malattia, e muore, ivi. Funerali solenni celebratisigli in Palermo, 443.
Carlo VI arciduca d’Austria, è riconosciuto re delle Spagne, 451. Ed è acclamato in Barcellona, 452. Succede negli stati dello imperadore Giuseppe I suo fratello, 468. È richiamato dalla imperadrice Eleonora sua madre, ed è eletto imperadore, 469. Porta la guerra al Turco per distoglierlo dal tribolare, e dallo invadere la Italia, e ottiene contro di esso una compiutissima vittoria, 489. Suoi ordini emanati contro il pontefice Clemente XI, ch’egli crede consapevole dei maneggi fatti dal cardinale Alberoni, 491, n. 3, e seg.
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