Prende solennemente possesso del viceregnato, 538. Fa cambiare la situazione del campo per non danneggiare la città, ivi. Spedisce la cavalleria alla città di Trapani, ivi. Dispacci [LVII] da lui pubblicati come vicerè, ivi. Assalta il castello di Palermo e lo prende, 539. Parte dalla capitale, e va a Messina per visitarvi gli accampamenti, 540; dove loda la condotta del comandante, ed anima i valorosi uffiziali a proseguire la incominciata impresa, ivi. Ritorna in Palermo, ivi. Promulga un dispaccio rigorosissimo contro i ladri, che infestavano il regno di Sicilia, 541. È richiamato in Napoli, e lascia un presidente del regno, ivi. Si trova presente alla udienza data dal re Carlo III agli ambasciatori del senato di Palermo, e della deputazione del regno, ivi.
Carta bollata, imposizione nuovamente stabilita nel parlamento, che si tenne l’anno 1639 nella città di Palermo, 321.
Caruso Giovan Battista, suo errore intorno alla morte del vicerè Ettore Pignatelli, 172, n. 2. Si esamina la di lui opinione intorno alla condotta di questo viceregnante, ivi, n. 7. Sbaglio da lui preso circa la dimora di Carlo V in Trapani, 174, n. 2. Erra nel supporre di essersi celebrato un parlamento nella città di Nicosia, 186, n. 1. Suoi errori nel riferire il tumulto accaduto nell’anno 1560 in Palermo, 206, n. 2. Suoi abbagli circa lo sbarco, ch’ei crede essersi fatto in Sicilia dal corsaro Ulucchiali, 233, n. 1. Vano motivo, ch’egli assegna, per cui il vicerè Marco Antonio Colonna portossi a Malta, 243, n. 1. Errore cronologico da lui preso intorno alla venuta del conte di Olivares in Palermo, 258, n. 2. Circostanze, ch’egli, dietro il Longo, e lo Aprile, racconta di Sinam bassà, quando richiese al vicerè di poter vedere la madre, 264, n. 8. Suo stravagante racconto della morte del duca di Macqueda, 268, n. 3. Altro errore intorno alla imposizione sulla seta cruda all’anno 1612, stabilita nel parlamento, 286, n. 1. Altro errore intorno al parlamento, che nell’anno 1641 fu tenuto, 327, n. 1. Altro sbaglio sulla carcerazione del principe di Leonforte, ch’era strategoto di Messina, ivi, n. 4. Errore intorno al marchese de los Veles, 330, n. 4. Falso supposto di un preteso soccorso dato a’ Veneziani per l’isola di Candia, 367. Strano suo pensiero intorno alla cagione, per cui dice, che sia venuto in Palermo il conte di Tolosa, 448, n. 8, e seg.
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