Spedisce i vescovi siciliani al concilio generale, che si tenea in Trento, ivi. Si reca di nuovo in Palermo l’anno 1562 e vi celebra un parlamento straordinario, 210. Vien confermato nel viceregnato, 211. Tiene l’anno 1564 l’ordinario generale parlamento in Messina, ivi. È privato del viceregnato, [LIX] prima che spirasse il terzo triennio, ivi. Non vuole aspettare lo arrivo del suo successore, ed eligge Bartolomeo, vescovo di Patti, per presidente del regno, ivi. Suo carattere, 212. – Gastone figliuolo del ridetto duca di Medinaceli, diviene schiavo de’ Turchi presso l’isola delle Gerbe, 204.
      Chesa Giacinto, alfiere spagnuolo, convinto di tradimento è strangolato, 465.
      Chiese siciliane assoggettate dal re Alfonso, col consenso del pontefice Eugenio IV, al donativo di dugento mila scudi di oro, 69. Sono ingiustamente condannate dal legato del papa a pagare una porzione del donativo dovuto al medesimo monarca Alfonso dai prelati spagnuoli, 77, n. 1.
      Cicala Visconte, fatto schiavo dal corsaro Dragutte, 208. – Scipione suo figliuolo divenuto anche schiavo, vien regalato dal detto corsaro allo imperatore Solimano, sotto di cui abiura la fede di Gesù Cristo, e si fa maomettano detto Sinam bassà, 209.
      Cienfuegos cardinale, ministro di Carlo VI imperadore, ed arcivescovo di Morreale, viene eletto dal medesimo augusto per accordare col cardinal Prospero Lambertini le differenze nate colla santa sede intorno alla monarchia di Sicilia, 226. Essendogli state confiscate le rendite dello arcivescovado di Morreale, e non potendole riacquistare, fa affiggere un cedolone alle porte della chiesa di detto arcivescovado contro il marchese di Monteallegro, primo ministro del re delle due Sicilie, e contro il governadore di Morreale, e lo amministratore della azienda arcivescovile, 558 e seg.