Parano le artiglierie dei bastioni, e le rivoltano contro il mentovato palagio, e contro il castello, ivi. Impossessatisi di tutta la forza, obbligano il vicerè a partire, e lo accompagnano sino alla marina, stando allo staffone della carrozza, per guardargli la vita, 639. Fanno a vicenda la guardia al regio palagio colle loro compagnie, 642. Rondano la notte, e il giorno per la città, ivi. Si radunano nel chiostro di s. Maria la Nuova dei pp. Osservanti, ivi. Tengon consiglio, e determinano di disarmare la plebaglia, lo che immediatamente eseguiscono ivi, n. 2. Come tenessero libera la città dai furti? ivi. Modo con cui faceansi le ronde, ivi. Decidono come giudici le cause dei loro collegî, avendo il potere nelle mani, ivi. Loro difficoltà per ammettere i due reggimenti spediti dal re in Palermo, 646. Finalmente si persuadono, ivi. Sottoscrivono un memoriale al re, con cui domandano il ritorno in Palermo del vicerè marchese Fogliani, 647, e ne danno l’avviso a questo viceregnante in Messina, 648. Volendo il senato isgravarli dal peso di far la notte le ronde, ricusano
di ubbidire, se prima non ne hanno un positivo ordine dal re, e questa loro condotta viene con dispaccio approvata dalla corte, 651. Inaspettatamente poi arriva un’altro reale dispaccio, per cui si vieta loro di più rondare, 652. D’onde mai fosse nata questa variazione? 653. Ne restano dispiaciuti, ma finalmente ubbidiscono, ivi. Se tornava meglio alla quiete, e alla sicurezza del pubblico, che i medesimi continuassero a rondare? ivi, n. 1. Sono dichiarati esenti dal pagare, come prima, i birri, che rondavano invece loro, anzi che accadesse la rivoluzione del 1773: e ciò per grazia speciale del re, ivi, n. 2.
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