Persecuzioni da loro prima sofferte in Sicilia, ivi, e seg. Sono angariati con nuovi ordini della corte, 126. Dimandano dilazione alla loro partenza, offerendo un donativo di cinque mila fiorini, e l’ottengono, 127. Il senato di Palermo con diverse sue consulte ne prende la difesa, ivi, n. 1. Ricercano una nuova dilazione a partire, che viene loro accordata, ivi. Orribile, e inumana maniera, con cui furono trattati nella partenza, ivi. Nuovi ordini venuti dalla corte dopo che già eran partiti, 128. Sono condannati dagl’inquisitori di Sicilia a portare in avvenire un’abito verde colla croce rossa, 150. Perfezione da loro sofferta in Palermo, ivi. Sono da Carlo III nuovamente introdotti nelle due Sicilie con privilegi vantaggiosi, 563. Si disgustano della maniera, con cui sono trattati in Napoli da’ Lazzaroni, e partono, ivi, n. 2. Dispaccio, con cui lo stesso re Carlo III li discaccia dai suoi regni, 575, n. 1.
      Ecclesiastici di Sicilia, perchè ne’ donativi stabiliti ne’ generali parlamenti richiedessero, prima di pagare, il permesso del sommo pontefice? 175. E come questo costume sia di poi cessato? ivi, n. 2. Dimandano nel generale parlamento dell’anno 1766 la esenzione della tassa del cinque per cento per il monte delle vedove, 608.
      Ecclesiastici di Palermo, ricusano di assoggettarsi alle nuove gabelle per la loro creduta immunità, 354. Ma poi si arrendono, ivi, trattone uno, che viene perciò carcerato, ivi, indi però si ritratta, ivi, nota 2. Quale esenzione, per salvare la immunità, ottengono, ivi, e n. 3. Se sia necessario il permesso della santa sede per pagare le imposizioni?