[LXIX] Felice Pietro, presidente del regno, 54.
Fenici, ossia once della zecca di Palermo, si trovano mancanti, e ne sono perciò condannati l’appaltatore, e gli uffiziali, 595. Doveano di nuovo fondersi, ma non si è fatto, e perchè? 596, nota 1.
Ferdinando I, il Giusto, re di Aragona, e di Sicilia spedisce dei soggetti nella nostra isola per tranquillarla, 28. Conferma la regina Bianca nel vicariato di questo regno, 29. Cerca indarno la libertà di Bernardo Caprera, conte di Modica, e gran giustiziere di Sicilia, ivi. Procura in tutti i modi d’impedire, che venissero alla sua corte gli ambasciadori siciliani, che si spedivano dal regno per dimandare un proprio re, 33. Alla richiesta, che questi inviati gli fecero, si negò assolutamente di destinare un sovrano per la Sicilia, ma per non lasciarli affatto disgustati, promise loro, che avrebbe mandato Giovanni duca di Pegnafiel, suo figliuolo secondogenito, per governatore della Sicilia, come puntualmente eseguì, ivi. Morte di questo amabilissimo monarca, 36.
Ferdinando di Napoli, figliuolo bastardo del re Alfonso il Magnanimo, va a far la guerra a nome del padre alla repubblica di Firenze, 79. È poi dichiarato dallo stesso monarca Alfonso, col consenso degli stati, per suo successore alla corona di Napoli, 83. Esibisce generosamente tutte le sue forze in vantaggio del regno di Sicilia, 97. È costretto a richiamare il suo figliuolo Alfonso secondo, dalla guerra continuata contro i Fiorentini, per difendersi in Puglia contro i Turchi, che lo aveano assalito, 117, n. 5.
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