Dà nuove disposizioni allo avvicinamento degli eserciti belligeranti, 510. Ed arma perciò gli abitanti, 511. Prende altre saggie misure per la quiete della capitale, ivi. Fatta la pace viene accolto con particolare distinzione dal conte di Mercy, comandante per lo augusto Carlo VI, 513.
Filangeri Serafino, arcivescovo di Palermo, per la carestia dell’anno 1763 ordina in tutte le chiese della sua diocesi delle preghiere a Dio, acciò allontanasse questo flagello, 602. Dà larghe limosine, e ne procura delle abbondanti da’ regolari, e dalle monache, per sostentare i poveri in questa luttuosa occasione, 603, n. 1. Promulga una lettera pastorale a’ suoi diocesani, acciò si guardino dalla lettura de’ libri pericolosi, 620, n. 2. Pregato dal marchese Fogliani a cercare la maniera di tranquillare la sconvolta città di Palermo, chiama i consoli delle arti, e i più amati cavalieri al suo palagio, e viene a capo d’indurre i detti consoli a custodire la capitale, 635. Scende di poi per il Cassero a piedi, accompagnato dal clero, e dalla nobiltà, e arrivato alla piazza Vigliena fa un sermone al popolo, ammonendolo a deporre le armi, e ne ottiene dal medesimo la promessa, 636. Distrae i consoli dalle stravaganti idee, che nudrivano, cioè di volerlo per vicerè, 637, n. 2. Voci ingiuriose [LXXII] alla onestà di questo prelato sparse da maledici, ivi, n. 3. Vola in soccorso del marchese Fogliani, obbligato dalla plebaglia a sortire dal regno, 639. Pericolo corso in questa occasione da lui, e dalla nobiltà, ivi, n. 2. Imbarcatosi il marchese Fogliani, è costretto dal popolo di andare a risedere al regio palagio, 641. Il ridetto vicerè lo lascia governadore interino della città di Palermo, ivi.
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