Furto sagrilego accaduto in Palermo della sacra pisside nella chiesa di s. Giuseppe dei pp. Teatini, 596. È finalmente ritrovato questo sacro vaso, una colle ostie, ed è restituito a quel tempio con una solenne processione, ivi.
[LXXVII] Fuste turche l’anno 1608, s’impossessano di una nave siciliana, e vi fanno un ricco bottino, e soprattutto fanno schiavo Diego, figliuolo bastardo del vicerè marchese di Vigliena, 278.
G
Gabelle nella rivoluzione dell’anno 1647, non vogliono soffrirsi dalla plebe, 335. La necessità di pagare i bimestranti obbliga finalmente gli ordini della città a stabilirne quelle, che poi furon dette le nuove gabelle, ivi. Quali fossero quelle che furon dapprima fissate, e non poterono avere il suo effetto? ivi, nota 5.
Gaetano Pietro, esercita la carica di presidente del regno, 73. – P. Ottavio gesuita, recita in Palermo l’orazione funerale nelle solenni esequie celebratesi in essa città per la morte del re Cattolico Filippo II, e primo di Sicilia, 265.
Gaetano Francesco, duca di Sermoneta romano, è eletto vicerè del regno di Sicilia, arriva in Palermo, e vi prende il solenne possesso, 379. Parte subito da questa città, e si reca in Messina, ivi. Accidente accadutogli al suo arrivo, che dal di lui segretario, amico dei Messinesi, viene favorevolmente spiegato, ivi. Promulga tosto la grazia carpita al re Cattolico dai Messinesi, cioè che in avvenire le sete non potessero estrarsi, che dal solo porto di Messina, malgrado le forti rimostranze fatte dai cittadini Palermitani, ivi, e seg.
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