Gioeni Petruccio, catanese, si unisce nella ribellione coi fratelli Imperadore, 164. Scappa al gastigo, 165.
Giorgio I. re d’Inghilterra, fa premure alla corte di Madrid, affinchè si ritirassero le truppe spagnuole dalla Sicilia, 498. Si unisce colla Francia, e coll’imperatore, per discacciare gli Spagnuoli dal detto regno, e fa con esse potenze un piano di pace, ivi.
Giorgio (di) Salesio, la di lui casa l’anno 1773, vien saccheggiata dai sollevati, e la di lui mobilia è pubblicamente bruciata, 638. Perchè? ivi, nota 2.
Giovanna, figliuola del re Ferdinando il Cattolico, e moglie di Filippo il Bello, Arciduca d’Austria, detta volgarmente la Pazza, alla morte del padre, senza lasciar maschi, è riconosciuta erede di tutta la vasta monarchia di Spagna, 136, e prende le redini del governo di Sicilia con Carlo suo primogenito, 148.
Giovanni XXIII. romano pontefice, tenta indarno d’impossessarsi della Sicilia, 25.
Giovanni duca di Pegnafiel, è ricercato per sposo della regina Giovanna sorella, ed erede nel regno di Napoli del re Ladislao, e perciò affretta la sua venuta in Sicilia, 33. Arriva l’anno 1415 nel regno nel mese di maggio, quantunque sia stato escluso dalla volubile regina, 34. Non fu grande ammiraglio di Sicilia, come lo vogliono l’Auria, ed il Caruso, ivi. Ricusa, per ordine di Ferdinando il Giusto suo padre, la corona del regno di Napoli, 35. Procura di discacciare i pirati, che molestavano i mari della Sicilia, 36. Alla morte del padre continua a governare questo regno a nome del fratello suo primogenito, Alfonso il Magnanimo, ivi.
| |
Petruccio Imperadore Inghilterra Madrid Sicilia Francia Spagnuoli Salesio Ferdinando Cattolico Filippo Bello Arciduca Austria Pazza Spagna Sicilia Carlo Sicilia Pegnafiel Giovanna Napoli Ladislao Sicilia Sicilia Auria Caruso Ferdinando Giusto Napoli Sicilia Alfonso Magnanimo
|