Riceve a nome di questo monarca il ligio omaggio dai Siciliani, 37, e di poi ritorna in Ispagna, ivi. Fatto re di Navarra per l’eredità acquistata dalla regina Bianca sua moglie, ritorna in Sicilia a vedere il re Alfonso suo fratello, 53. Alla morte accaduta in Napoli di questo monarca è riconosciuto erede, e successore in tutti i regni posseduti dal medesimo, eccetto quello di Napoli, che fu lasciato a Ferdinando il bastardo di esso Alfonso, 83. Conferma Lupo Ximenes de Urrea nel viceregnato di Sicilia, ivi. Si nega di accordare ai Siciliani per governante Carlo suo primogenito, e sospettando, ch’eglino non lo acclamassero, lo richiama alla corte col ridetto vicerè de Urrea, su cui ha delle sospicioni, che fosse partitario di questo suo figlio, 86, nota 1. Dichiara il figlio Ferdinando, che poi fu detto il Cattolico per conreggente nei suoi stati, e lo fa consagrare re, 97. Non mai contrastò il possesso del regno di Napoli a Ferdinando, bastardo del re Alfonso, 102, nota 2. Essendo vedovo per la morte della regina Bianca, dimanda in isposa Anna Caprera contessa di Modica, 108. Sua morte, 113.
      Giovanni principe ereditario di Aragona, muore, lutto tenutosi in Sicilia per la di lui morte, 132.
      Giovanni d’Austria, fratello bastardo del re Cattolico Filippo II, arriva in Messina, per comandare la poderosa flotta della lega fatta delle potenze cristiane contro il Turco, 227. Andando in cerca dell’armata dei Musulmani le presenta la battaglia all’isole Curzolari, sconfigge i Turchi, e ne ottiene una segnalata vittoria, 228. Confessa di avere fatto molto uso dei lumi somministratigli dal famoso messinese Francesco Maurolico, ivi, nota 2. Feste solenni celebratesi in Messina per questa sconfitta, ivi.