Essendo stato invitato dai Palermitani per venire alla loro patria, si porta a questa capitale, e vi è ricevuto con grande onorificenza, ivi, e seg. Fa in essa la pubblica entrata, 229. Essendosi fra le feste fatte in di lui onore stabilito, secondo l’uso di quei tempi, il giuoco detto della canna, corre egli cogli altri cavalieri, e mostra la sua gran destrezza, ivi. Visita tutti i luoghi vicini alla città di Palermo, e nella settimana santa si reca al famoso monistero di s. Martino delle Scale, dove s’intrattiene in quei santi giorni, e vi fa il precetto pasquale, ivi, nota 2. Passa indi alla città di Morreale, per osservare la magnificenza di quel tempio fattovi fabbricare dal re Guglielmo il Buono, ivi, nella nota. [LXXX] Incaricato dell’impresa di Tunisi vi si prepara, ed essendo pronta l’armata, viene al porto di Marsala, 231. Marcia quindi verso quel regno, e agevolmente se ne impossessa, 232. Dopo questo acquisto ritorna a Messina, ed essendovisi alcun tempo fermato, parte, e va a passare l’inverno nella città di Napoli, ivi. Se sia verisimile, ch’egli abbia desiderato, che il fratello gli concedesse la corona di Tunisi? ivi. Per soccorrere la fortezza, che in Affrica è detta la Goletta, si reca a Palermo con sessanta galee; ma si accinge a questa impresa troppo tardi, essendo giunta nella capitale la notizia, che quel castello era già in potere dei nemici, ivi. Laonde si porta coll’armata a Trapani, per difendere il regno di Sicilia dalla temuta invasione dei Turchi, ivi.
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