Ricusa di andare nuovamente in Barberia, sotto il mendicato pretesto, che ne volea prima uno espresso comando del re Cattolico Filippo II suo fratello, 233. Parte finalmente per Spagna, ivi.
      Giovanni d’Austria, figliuolo bastardo del re Filippo IV. Vedi Austria.
      Girgenti divisa in fazioni, a pro, e contro del vicerè Ugo di Moncada, 159, nota 4. Rivoluzione accaduta in questa città contro il vescovo di essa, 355, che vien frenata dal cardinal Trivulzio, ivi. Acclama per re di Sicilia Filippo V. Borbone, 496. Mozione di quel popolo sedata dalla nobiltà, ivi.
      Girolamo di Verona, frate Agostiniano, detto volgarmente il Barbuto, suscita il popolo di Palermo contro gli Ebrei, 150. Da chi sia stato mosso? ivi, nota 1.
      Giron Pietro, duca di Ossuna, vien eletto vicerè di Sicilia, 284. Si porta a Messina per reintegrare i senatori di quella città, ch’erano stati fatti carcerati, ed erano stati deposti dal cardinale Giannettino Doria, luogotenente allora del regno di Sicilia, e di poi passa in Palermo, ivi. Carattere di questo cavaliere, ivi. Saggi regolamenti da esso dati, per riparare i disordini nati nel regno, ivi. Gastiga la negligenza del pretore, e dei senatori della capitale, 285. Tiene l’anno 1612 il generale ordinario parlamento, in cui espone agli ordini dello stato i grandi bisogni, nei quali trovavasi il regio erario, ivi, ed ottiene perciò un considerabile donativo, ivi. Va a Messina, per indurre quei cittadini a pagare il donativo fissato nel parlamento suddetto, e siccome eglino si sollevano, li obbliga a deporre le armi, e poi si ritira a Milazzo, 286. Gastiga i senatori, e il fiscale di essa città, 287. Fa scrivere lo avvocato fiscale del real patrimonio, un maestro razionale di esso tribunale, e il proprio suo consultore contro le pretensioni dei Messinesi, ivi.