Quanta fosse la estimazione, in cui era questo cavaliere presso i Siciliani ? ivi, n. 6. Fortifica la città di Messina, 178, e poi quelle di Siracusa, e di Agosta, ivi. Riceve con tutti gli onori in Messina il Doria, ammiraglio della flotta spagnuola, e di poi viene nella capitale di Palermo, ivi, dove [LXXXII] ergendovi tre baluardi, mette questa città in istato di difesa, ivi. È spedito nella isola di Corfù, affine di difenderla dallo assedio de’ Musulmani, e lascia in questa occasione per presidente del regno Mr. Arnaldo Albertini, vescovo di Patti, 179. Infelice successo, che ebbe la sopraddetta spedizione, e perchè? ivi. Per non tornare senza trarne verun vantaggio, assale la fortezza di Castronuovo nella Grecia, e se ne insignorisce, ivi. Ritorna a Messina, e per la impresa di Castronuovo gli viene coniata una medaglia in suo onore, ivi. Spedisce dei capitani contro le truppe spagnuole, le quali scappate dalla Goletta erano venute in Sicilia, e saccheggiavano dappertutto le città, e le terre, ne guadagna i capi, e promette loro con giuramento il perdono, che poi non accorda, 180, e n. 2. Per qual cagione fu chiamato in Ispagna? ivi, n. 3. Lascia Giovanni di Aragona nella sua lontananza per presidente del regno, ivi. Fa ritorno in Messina, e v’intima il generale ordinario parlamento nello stesso anno 1539 in cui era partito, 181. Comincia a fabbricare in essa città un castello, che fu poi nominato dal di lui cognome il castello Gonzaga, parte indi per recarsi a Palermo, dove giunto, dovendo portarsi per far la guerra nell’Affrica, pensa a lasciare un presidente, che reggesse nella sua assenza il regno, e si determina per Ponzio Santapau, ivi, e seg.
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